giovedì 11 dicembre 2014

VIOLENZA ASSISTITA

Il post di oggi vuole sparare un faro sulle violenze assistite. Infatti, ogni volta che una donna viene maltrattata in ambito domestico di fronte alla prole, pure questa subisce violenza, con tutte le conseguenze psicologiche facili da immaginare. Lo sanno bene i miei amici B.A.C.A., acronimo di Bikers Against Child Abuse, motociclisti, spesso Harleysti, tatuati, brutti, coi giubbotti di pelle nera, ma dall'animo grande, che, in altri Paesi più avanzati del nostro, sono ammessi persino a testimoniare nei processi contro gli abusanti. Ad una delle loro conferenze fui invitata come relatrice per evidenziare la correlazione diretta tra aumento della diffusione di immagini di minori sui Media (ad esempio YouTube) e l'aumento di fenomeni odiosi come la pedofilia o la pornografia infantile. Un argomento a me confacente non solo perché donna maltrattata, ma anche perché madre di una piccola, che all'epoca aveva solo poco più di un anno, ma soprattutto perché per 17 anni free fui Art Director impegnata a creare Immagini Forti ed Efficaci (in metalinguaggio: Visual) allo


scopo di vendere prodotti. In quest'ultimo campo, mai ho dovuto impiegare il corpo di un soggetto nudo per vendere copertoni di camion (sono contro la mercificazione dei corpi), nemmeno mai lo dovetti fare persino per un reggiseno (lo trovo troppo didascalico e scontato). In preparazione all'evento, mi accinsi ad una ricerca su YouTube che credevo sarebbe dovuta essere minuziosa, perché pensavo che non avrei reperito materiale. Tutt'altro! Una volta individuati due filoni (sfilate moda e concorsi di bellezza) i miei occhi furono atterriti da ciò che vedevano. Orde di bimbi oggettificati, bimbe in tacchi alti e costumini due pezzi con reggiseni imbottiti, maschi costretti a fare i machos, fanciulle agghindate con cappellini e velette e guantini sexy, bimbetti con scarpe troppo grandi per enfatizzare la loro piccolezza, bambine truccate e con parrucche per un migliore effetto bambola, fanciulli con imbottiture nei pantaloni, ragazzine con imbottiture nelle guance e in corrispondenza di seni inesistenti. Qui il prodotto della mia ricerca: RECRUDESCENZA DELLE VIOLENZE SUI MINORI. Lo presentai all'assemblea dei B.A.C.A., accorsa alla proiezione. Li avvisai che avrebbero ricevuto un pugno nello stomaco. Qualche risolino sfuggì loro, della serie: A noi nulla turba. Alla fine della visione, mi avvicinarono due fra i più agguerriti e mi dissero che erano sconvolti, soprattutto per l'effetto: amici della porta accanto. Il mio obiettivoera sensibilizzarli circa questo messaggio: noi tutti genitori, SIAMO COLPEVOLI. Infatti l'avevano colto benissimo. Inconsapevoli di alimentare il mercato della pedopornografia infantile, solo perché, giustamente orgogliosi dei nostri piccoli, li esponiamo sui Media, li mandiamo a fare sfilate di moda, li iscriviamo a concorsi di bellezza. Ma la cosa più grave non è che li riprendiamo, ma che pubblichiamo questi innocenti video e fotografie sui siti come Facebook o YouTube, senza controllo della privacy. Così che ogni malintenzionato ne possa avere accesso ed usarli ai propri nefasti scopi. Alla lunga, ciò che alimenta la violenza sui piccoli, è la continua e costante esposizione dei loro corpi mercificati, come fosse cosa buona e giusta. Da lì alla violenza e all'abuso il passo è breve. Dire che si sono persi i valori fondanti della nostra Società è una banalità nella quale non voglio permettere che queste riflessioni scadano. Ma invito tutti, nessun escluso, al rispetto dei propri figli, a lasciarli ancora nella loro innocenza. Ciò non toglie che ne dobbiamo essere orgogliosi, ma suggerisce di evitare di mandarli a sfilare, moda o bellezza che sia, e se proprio non possiamo farne a meno, riprendiamoli pure, però teniamoceli per noi questi meravigliosi ricordi. Non è moralismo: è lotta preventiva contro gli abusi sui minori.

Nessun commento:

Posta un commento