sabato 13 dicembre 2014

UNA DOMANDA

Si dice che il male torni sempre indietro. Mai che si parli del bene. Dal canto mio, sono convinta del contrario. Lo dice la mia storia, che trovate qui a latere. Tuttavia capita che rimanga perplessa. Circa un paio di mesi fa, presa dallo sconforto tanto da sentirmi come colui che è voce che grida nel deserto, scrissi quanto segue per una situazione che ha colpito una donna a cui fui accomunata per 15 gg della mia vita. Non faccio nomi né riferimenti, per rispettarne la privacy. Sono fatti gravissimi, che coinvolgono anche 3 minori. Questa donna fu perseguitata dal marito per anni.
Fu stabilito dalla Legge che lei ne fu connivente.
Il marito, ormai ex, era già stato condannato per ricettazione. Lei l'ho coprì sempre.
Hanno avuto 3 figli. L'uomo li seviziava e ne abusava. Anche in questo caso lei l'ho coprì sempre.
La chiamerò Giovanna.
Giovanna ci stava male in entrambi i casi. Così, un giorno decise di venirne fuori e di denunciare. Ne succedettero anni bui, durante i quali Giovanna temeva le ritorsioni dell'animale per i suoi figli e per se stessa.

Perché recuperasse la sua dignità di madre, seguì un percorso di genitorialità. Fu anche aiutata ad un primo inserimento lavorativo in un'azienda delle vicinanze con un contratto a termine.
Arrivò il processo contro l'ex che vide lei e i minori testimoniare gli abusi subiti. Furono anni pesanti per la donna, piena di dubbi, ansie, pentimenti, autoflagellazioni. Certe ferite non guariscono mai. Sono ravvivate ogni volta che se ne parla.
Ma tutti e quattro, i figli e Giovanna, strinsero i denti e andarono avanti, supportati dalla comunità di religiose che li ospitarono per qualche tempo, confortati dal lavoro, sebbene di natura temporanea.
Infine, il bestia, (lo so, è un essere vivente anch'egli, ma in questi casi non sono capace di compassione), fu condannato a quasi 15 anni un paio di anni fa. Ne furono tutti felici, me compresa, perché si trattò di una condanna esemplare. Giovanna e i suoi figli ripresero una parvenza di normalità: si ritrovarono finalmente riuniti nel piccolo appartamento che il nuovo lavoro, seppur precario, poteva garantire a Giovanna ed iniziarono una dimensione di vita a loro sconosciuta, fatta di serenità e tranquillità.

INVECE NO.

Il bestia proprio il mese scorso ha ottenuto la libertà per buona condotta, senza essere stato clinicamente trattato, come nei tre poli carcerari di Milano di norma si applica a sex offenders come lui..

UNA DOMANDA.
O forse più d'una.

Gli hanno conferito libertà per buona condotta. Per andare ad abusare nuovamente dei figli? Per pestare la sua ex? Per tornare a delinquere? Per vendicarsi delle persone che hanno tutelato i suoi bimbi e la loro madre?
Ora questa donna, Giovanna, sconvolta dalla notizia, ha perso il lavoro, ma non l'ha più cercato. Vive nello sfacelo di una casa mai pulita e se ne accontenta? Teme per la sua vita quella dei bimbi e la vita delle persone, religiose, che li aiutarono. E non se ne va?
Io, come posso aver fede nelle FFOO, nella Giustizia, in Dio? Noi che possiamo fare? Mi sentivo colui che è una voce nel deserto, senza risposte, senza riscontri.


Ma stamane sono tornata a Messa. Ho sentito sia la lettura del Giovanni Battista, colui che grida nel deserto (Vangelo secondo Giovanni, 1,6-8.19-28). E anche la voce del Profeta Isaia (61,1-2.10) che gioisce pienamente nel Signore. Ho meditato a lungo sulla parola: entrambi sono testimoni della grandezza di Dio. Man mano che procedevano le letture, mi risollevavo. Giovanni in sintesi disse: “Non sono io la luce, ma uno che ne dà testimonianza”. Isaia disse “Invece della vostra vergogna, riceverete il doppio/invece della confusione, esulterete di gioia;/nel vostro paese erediterete il doppio, vi sarà per voi una letizia eterna. Perché io, il Signore, amo la giustizia, odio la rapina e il crimine”. A me è successo e sta succedendo così. Mi sono ribellata e ne sono uscita. Ad una donna che conosco da poco, l'ho incontrata prima via Facebook, poi dal vivo a Torino venerdì scorso e ne ho ascoltato le confidenze specialissime di salvezza dalla mani di un ex fidanzato che fu sul punto di strangolarla, è successo parimenti. Si è ribellata e ne è uscita. Prego perché anche Giovanna ritrovi la forza ed il coraggio. Non demordo: per lei continuo la mia opera di faro contro i maltrattanti. Ecco cosa posso fare io. Tu, cosa puoi fare?

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