Non
una economista. Non sono sociologa. Non sono psicologa. Non sono
antropologa. Sono solo una filosofa e pure mancata. Però vorrei
meditare ugualmente sulla crisi economica partendo dalla
constatazione che quando c'è carenza di pecunia, gli animi si
convertono alla negatività declinata in ogni senso. C'è chi
rincorre il sogno del consumismo indebitandosi con rate a scadenza
illimitata. C'è chi si isola. C'è chi non fa regali né li attende.
C'è chi picchia i figli. C'è chi abbandona un cane. Chi litiga col
proprio partner, rinfacciandogli di non essere in grado di mantenere
la famiglia. Chi ammazza la moglie. Ecco. Come se la colpa della
crisi economica sia dovuta a chi ci circonda e, invece di stringersi
e consolarsi negli affetti, proprio contro loro ce la prendiamo. La
crisi ha colpito anche la mia famiglia e me stessa. Siamo una
famiglia già duramente massacrata nella salute, mio padre mancò per
un cancro durante la mia convalescenza da un grave intervento alle
anche. Io fui pestata a sangue dall'uomo in cui avevo riposto tanta fiducia da desiderarne persino un figlio. Mia mamma è invalida da una quindicina di anni, dopo un
ictus. Mio fratello invalido a seguito di grave incidente d'auto. Mia
figlia, seppur guarita da malattia gravissima, porta ancora i segni del ritardo
psicomotorio. Pur ingegnandoci con tutti i mezzi, nessuno di noi riesce a guadagnare, ma sopravvive grazie alla
pensione. Anche senza soldi, abbiamo festeggiato il Natale con dignità
e tanta voglia di vita. Mamma ha dato fondo ai suoi risparmi per
farci regalini affettuosi. Mio fratello ha dipinto un quadro per
mamma. Io ho scritto loro delle lettere per loro e per me. Sebbene
molto personali, sebbene non mi abbiano autorizzato a pubblicarne il
contenuto, voglio condividerne qui alcuni passaggi meno privati allo
scopo di propagare buoni sentimenti, valori e resilienza, troppo
spesso dimenticati.
Parlando
a mio fratello, ho ricordato la sua ricerca autodistruttiva, citando
la parola DISGRAZIA. Ho fatto ricerche etimologiche sulla parola e ho
trovato quanto segue:
In
ogni parola che comprende DIS indica separazione, scissione (come
disonore, disdetta, disamore o distruzione) e, in ambito medico,
anche anomalia (come distrofia o disfunzione). Quasi tutte le parole
che iniziano con questo prefisso hanno una connotazione
negativa.
Pensiamo
alla parola “disgrazia”: il suo intimo significato è:
separazione dalla grazia. “Grazia” deriva dal latino “gratus”,
che significa “grato”. Dunque, semplicemente, siamo disgraziati
quando non siamo grati. Quando siamo separati dalla gratitudine. È
molto importante capire il potere intrinseco (e magico) di questo
sentimento, imparare a praticarlo, includerlo nella nostra vita
quotidiana… per non essere disgraziati.
I
risultati di questa ricerca mi hanno fatta meditare. Anche io sono
senza grazia perché non ringrazio mai abbastanza. Quindi lo farò di
più. Cominciando dai miei cari.
Parlando
a mia Mamma, ho aggiunto qualche parola sui suoi talenti che, oltre
a quello di essere MAMMA, è quello di essere stata
una femminista ante-litteram. In anni non sospetti, prima del fiorire
del femminismo, portò te stessa e una sua amica in auto a visitare
tutta Europa! Grazie alle loro conoscenze linguistiche, inusitate per
l'epoca specie nel nostro Bel Paese, che, per quanto bello, resta
sempre provincialotto, esse, italiane, ITALIANE! giovanissime,
indipendenti nel denaro, e senza uomini al loro fianco, si sono
lanciate in un viaggio on the road. Tengo a mente il suo esempio
ogni volta che in viaggio scopro difficoltà non programmate e mi do
forza grazie a lei. Durante
la visione di un film, parallelamente al protagonista ebbi una
illuminazione. In una frazione di secondo
perdonai a mia Mamma quei momenti della vita passata da me vissuti
male con lei, come le vessazioni cui credevo di essere stata sottoposta
durante la mia vita e di cui oggi invece le sono grata. La perdonai
perché avevo appena perdonato me stessa del bisogno di primeggiare.
Oggi
sono felice perché la parola d'ordine di questo Santo Natale è,
finalmente, perdono. Con l'augurio che le mie meditazioni siano fonte
di ispirazione per tutti.
Buone
Feste!
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