Tempo fa, all'epoca del gruppo segreto
di donne maltrattate cui facevo da garante della privacy
fui maltrattata dalle donne
maltrattate. Ne ricevetti uno shock terribile, perché mai avrei
creduto che donne come me, con cui condividevo lo stesso passato
di violenze familiari, cui apportavo aiuto concreto, mi si potessero
rivoltare contro. Cui avevo dedicato 4 anni di studi e ricerche per approntare un manuale di soccorso pratico, CORPI RIBELLI - resilienza tra maltrattamenti e stalking.
Dovetti cambiare account, inventandomi un nick di
fantasia pur di non essere più trovata da “loro”. Dovetti
rivolgermi da una psicologa del CIPM, specializzata in trattamento
clinico delle vittime di violenza, per farmene una ragione. Tuttavia,
in quel periodo mi ripetevo spesso: NON FARE IL BENE SE NON SEI
PRONTA ALL'INGRATITUDINE. Da poco più di un mese, so che non è
così.
Amo raccontare la mia rivoluzione umana
di quest'ultimo mese. Non uso a caso l'espressione “rivoluzione
umana”, perché attinente al buddismo di Nichiren Daishonin.
Nell'ultimo anno, mi ero riavvicinata
al cattolicesimo che nei primi 25 anni della mia vita tanta parte
aveva avuto nella formazione etica e morale. Sentivo di essere una
Maddalena che Gesù aveva richiamato a sé ed ero molto grata per
questo. Trovai una comunità di Cammino Neocatecumenale, che
inizialmente avevo interpretato come catechesi per adulti. Scoprii
subito una sorta di snobismo nei miei confronti, io divorziata e vecchia, ma non mi era chiaro perché, dato che gli
insegnamenti di Gesù sono per l'accoglimento e la compassione verso
tutti i peccatori.
E' un gruppo composto da una
cinquantina di individui di tutte le età, con prevalenza di
consolidate coppie sposate (catechisti) e giovani single sotto i 30,
che si alternavano nella preparazione delle letture dalla Bibbia. Una
volta la settimana, ci si trovava in un locale di una parrocchia
milanese, presente un presbitero, alcuni di noi a turno leggeva i
brani biblici prescelti attorno ad una sola parola (per esempio:
ACQUA), poi ciascuno di noi relazionava circa le risonanze che la
parola creava dentro il sé. Intervenivo quasi sempre, assieme a
pochi altri, sempre gli stessi. Ma mai fui scelta per la lettura.
Questo ultimo elemento, mi insospettiva e andava ad ingigantire il
sospetto di snobismo.
Però non demordevo, decisa ad andare
fino in fondo E perché sono determinata, E perché avevo bisogno di
spiritualità.
Dopo circa 9 mesi e due traslochi, (mai
gestazione fu più sofferta!), finalmente alla vigilia della Pasqua
2015 la Comunità venne invitata in chiesa ad assistere ad un
documentario recentissimo dove Papa Francesco designava famiglie
neocatecumenali da poco costituite, con figli neonati, per mandarle
in missione nel mondo. Ebbi la mia illuminazione: ecco il vero scopo
del Cammino. Ecco il motivo dello snobismo. Ecco perché mi
tagliavano fuori. Ma non mi importò più di tanto. Ero lì per
nutrire il mio spirito e continuai a farlo. Comunicai le mie
perplessità e la mia decisione al catechista via Whatsapp. Mi
benedisse e affermò che avrei fatto bene, perché le vie del Signore
sono infinite. Ma dentro di me obiettai: Quelle del Signore sì, ma
quelle della Missione del Cammino per me sono finite. Avevo ragione.
Il Cammino non mi avrebbe presentata come candidata, il Papa non
mi avrebbe mandata in missione. Pazienza. Con molta umiltà,
continuai a frequentare le letture e le Messe.
Circa nell'ultimo mese, però, sono
accadute tre evenienze speciali. Una: “grazie” alle parole del
presbitero che ci lanciò un vero e proprio anatema nell'unica occasione in cui non commentai nulla e nessun altro lo fece. Ci accusò di non
essere cristiani. Due: “grazie” all'invito del catechista a
partecipare al Family Day per contrastare l'approvazione della legge
a tutela del gender (“Ci voglio rendere i nostri figli OMOSESSUALI
fin dalle elementari!” Cit. il catechista); tre: “grazie” al
pensiero di Kiko Arguello, fondatore del Cammino, sull'opportunità
da parte del marito di picchiare la moglie se manifesta l'intenzione
di lasciarlo, (dal minuto 10 del video su YouTube,
ecco le parole di Arguello: “Ma
se la moglie lo abbandona e se ne va con un'altra donna (!!!)
quest'uomo può fare una scoperta inimmaginabile, perché questa
moglie gli toglie il fatto di essere amato, e quando si sperimenta il
fatto di non essere amato allora è l'inferno. Quest'uomo sente una
morte dentro, così profonda che il primo moto (!!!) è quella di
ucciderla e il secondo moto, poiché il dolore che sente è mistico e
terribile, piomba in un buco nero eterno e allora pensa: "Come
posso far capire a mia moglie il danno che mi ha fatto?" Allora
uccide i bambini.”),
ho finalmente desistito, non
prima di aver cercato un confronto con la Comunità. Infatti avrei
voluto che mi si dicesse che le parole di Arguello erano riferite ad
un Ateo che, non avendo l'amore di Dio (ma come? Dio ama tutti, Atei
compresi!), perde ogni speranza di vita. Ma il confronto mi è stato
negato dal catechista stesso.
Viva la compassione cristiana.
Contemporaneamente, venivo informata
dell'esistenza del buddismo di Nichiren Daishonin da ben tre amici.
Essendo filosofa (ma non ho voluto discutere la tesi) ed avendo studiato Filosofia delle Religioni, sapevo
che il Buddismo delle origini dall'India contiene in nuce le ragioni
del nichilismo (propugna infatti l'eliminazione del desiderio per
raggiungere il Nirvana, ovvero la vera Felicità, solo dopo aver
espiato attraverso le reincarnazioni) e avevo capito che non attiene
alla nostra mentalità occidentale, così piena di desiderio.
Invece l'uomo che mi ha fatto Shakubuku
(ovvero, che mi ha portato verso il Buddismo riformato di Nichiren),
mi ha spiegato che: la felicità è in questo mondo, e che si può
ottenere subito con la pratica. Gli rivolsi le obiezioni comuni alle
mente dubbiose. Rispose senza incertezze. Se di pratica si doveva
parlare, che mi portasse subito a praticare il Daimoku (trad.:
titolo)
Mi accompagnò seduta stante al Centro
Buddista di Milano (Kaikan di Corsico). Cantai il Daimoku in coro con
un'altra ventina di sconosciuti senza conoscere nemmeno il
significato delle parole. Senza nemmeno conoscere le parole. Venni immantinente trascinata in una dimensione mistica di comunione con
l'Universo. Dopo nemmeno dieci minuti di recitazione, uscendo dissi:
Domani ho un intervento. Ieri avevo paura. Ora non più.
Cominciai a frequentare gruppi di
recitazione sparsi per Milano e a confrontarmi con tanti altri
buddisti. Feci Shakubuko dappertutto, persino in Ospedale a Medici,
Infermieri, Pazienti. Ero (e sono tutt'ora) luminosa di felicità
grazie al Daimoku.
In meno di un mese, i buddisti
affermarono che ero pronta a ricevere il Gohonzon (trad.: Oggetto di Culto). Purtroppo, non avendo un posto dignitoso dove metterlo (sono senza fissa dimora e attualmente bado a mia mamma stando da lei), il 5 luglio sono stata solo
ammessa come membra, (concedetemi questo neologismo provocatorio in
chiave femminista!), della Soka Gakkai (trad.: Creare Valore). Ho messo come obiettivo di fare Shakubuku a mia mamma ENTRO UN MESE,
cattolica e un tantino bigotta, dato che va a Messa per sfoggiare la
pelliccia. Scusate, non è tanto buddista fare
affermazioni sarcastiche come questa! Infatti ora che ho acquisito
compassione, so quanto per lei conti questa forma di culto con
pelliccia e mi scatta la voglia di abbracciarla!
Però ho ottenuto
di farle non solo Shakubuku ma di recitare mezz'ora con lei sia il
Daimoku che il Gongyo (trad.: Liturgia).
Ma questo ve lo racconterò un'altra
volta, come anche gli studi che sto facendo sul femminismo nei Gosho
(trad.: Scritti) di Nichiren Daishonin.
grazie stefy, vedrai quanta strada ti farà fare il buddismo :-)
RispondiElimina(si dice shakobuku e Soka Gakkai è società per la creazione di valore)
Grazie Ricci per le precisazioni! 🙏🏻
EliminaÈ troppo poco tempo che sono membro della SGI, qualche errore mi capita ancora, in tutto questo giapponese! (Naichiren ti dice qualcosa?) 😂
So che il buddismo di Nichiren Daishonin mi fa felice e fa felice l'intera umanità!
NAM MYOHO RENGE KYO 🙏🏻
Dimenticavo: almeno sulle cose che conosco, come il mio diminutivo, permettimi di correggere io te: mi chiamo Stefania, ma da sempre tutti gli amici dicono Stefi, con la i di Imola! 😂😂😂
RispondiEliminaPerché italiana e fiera di esserlo, nonostante!
Non devi perdere la tua fede in Dio per colpa di persone indegne, sono loro casomai ad averla persa snobbando il prossimo! Invece Dio ti ama sempre e lo ha dimostrato con la guarigione di tua figlia. Io sono convinta di questo.. Un bacio da Cinzia
RispondiEliminaGrazie Cinzia per le tue considerazioni! Sono convinta della correttezza di ciò che dici, infatti trasmetto a mia figlia i valori cristiani! La Fede è un dono che non ho mai avuto nell'ecclesia, nei clerici, in quanto stravolgono e manipolano i veri insegnamenti di Gesù. Ho trovato la vera compassione nel Buddismo e al suo esempio mi attengo. Ne ricevo immensi benefici ogni giorno!
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