Quante ESSE!
Vorrei
provare a dimostrare la interrelazione tra Rivoluzione Sessuale,
decrescita della capacità decisionale della partitica italiana,
avvento dell’ISIS come reazione alla Rivoluzione Sessuale.
Ma
non è detto che ce la possa fare, perché gli argomenti, presi
singolarmente, sono già difficili di per sé. Ma mi ha colpito ciò
che ha scritto il Dr. Michele Serra su VANITY FAIR , 8 luglio 2015,
dal titolo: SI SCRIVE ISIS, SI LEGGE SESSO e anche lo scritto del Dr.
Peter Sloterdijk apparso online su ESPRESSO-REPUBBLICA nel Maggio
2015, che teorizza circa la scomparsa dell'etica, della morale, verso
una mollezza di costumi e di sentimenti.
E’
di poche settimane fa la notizia di una strage di europei su note
spiagge turistiche del medio oriente. Rivendicata dall’ISIS,
trentotto le vittime. L’analisi lucidissima e impietosa del Dr.
Serra deduce che il Patriarcato Mondiale, quello più bieco,
retrogrado, anacronistico, avrebbe trovato il suo braccio armato
nell’ISIS. Come se l’ISIS, ammazzando turiste in bikini,
promulgasse un ritorno alla morigeratezza nei costumi.
Però,
tra le vittime della spiaggia, se ne contano solo 7 di nazionalità europea, come la belga, la tedesca e l’inglese. Quindi 31
erano arabi/tunisi ed è lecito supporre che la maggioranza di costoro sia stata musulmana. Perché ammazzare così tanti
musulmani, quando l'intenzione era di
castigare i costumi libertari degli europei? Se è vero ciò che dice
LA STAMPA, cioè che “L’azione
sarebbe durata in tutto circa 20 minuti, nei quali il killer avrebbe
avuto modo di tirare anche alcune granate, avendo cura di risparmiare
i locali e colpire invece esclusivamente i turisti”, allora v'è da
dedurre che il terrorista aveva mira ben scarsa. Qualcosa non torna.
Non sono una complottista, ma sembra di scorgere un disegno
sconosciuto ai comuni mortali come me. Questo però non è il luogo
adatto per condurre siffatta analisi. Vorrei infatti tornare
all'argomento che apre questo mio post.
Tanti
elementi nelle nostre Società Occidentali farebbero pensare al
ritorno del bieco Patriarcato grazie al supporto dell’ISIS. A
partire dal suo codice-colore, il nero, colore della morte ma anche
della rinascita. Scelto, pare, perché secondo la tradizione,
Maometto si sedeva sotto uno stendardo nero ricavato dal velo della
moglie Aisha per diffondere la parola ai suoi seguaci. Quindi
un’egida nera per la diffusione della sua parola. O anche perché
sotto una bandiera nera fu condotta la conquista di territori a parte
dei mussulmani (ad esempio, proprio con questa bandiera si verificò
l'avanzata degli Abassidi nell'Ottavo secolo, instaurando un
califfato capace di unire gran parte del mondo allora conosciuto,
dall'attuale Libia fino all'Iran): in massima sintesi, nero uguale
conquista, religiosa e militare.
Altra
prova indiziaria: il velo. Nel mondo islamico, e nel nostro, sta
svolgendo la medesima funzione che ebbe la minigonna, sebbene
all’opposto. Un capo d’abbigliamento volto alla provocazione, un
emblema della rivoluzione sessuale dagli anni ’60 fino ad oggi, la
minigonna. Mentre, per converso nelle società islamiche, un ritorno
alla tradizione, alla sottomissione – direbbe qualcuno – dopo la
parentesi laicista dei vari nazionalismi, il velo. Ma sottolineo, non
solo nelle società islamiche: anche nella nostra, quasi volessero
imporci usanze a noi non appartenenti.
Su
vari periodici, spesso si legge di lotte a colpi di carta bollata tra
alcuni dei nostri politici, nazionalisti e di destra, che vogliono
conservare crocefissi e togliere veli, e attivisti islamici, che
sostengono la tutela delle loro tradizioni morigerate. Poi c’è il
sentire di certa sinistra che promulga la tutela dei diritti ad ogni
costo per chiunque. Finanche la costruzione di Moschee, pur sapendo
che in tali luoghi avvengono talvolta i reclutamenti dell’ISIS. Si
moltiplicano sulla Rete testimonianze come questa del pentito Elassi
Rihad, che parla di lavaggi del cervello tramite la visione di
appositi video: (“la trappola è lì nella moschea, dove mettevano
dei video, dalla mattina alla sera"). Sempre il Rihad: "Tra
una preghiera e l'altra ci dicevano che in questa vita siamo
condannati a morte e moriremo prima o poi perché dobbiamo morire,
qui, in mezzo a questi porci che ci rubano il petrolio" Tutti
messaggi finalizzati a fomentare odio, tanto da spingere le reclute a
pensare che: "L'unica soluzione è morire, renderti utile
morendo", secondo quanto riportato da LIBERO.
Addirittura,
secondo IL GIORNALE versione online, in Marzo 2015, nel Kosovo del 2012
con l'inizio della guerra in Siria, la comunità islamica avrebbe
ordinato a oltre 800 imam l'obbligo di insegnare i valori della
Levante, altrimenti detto Terra di Sham, antico nome attribuito a
Damasco. Questa comunità religiosa, rafforzata dal gruppo
terroristico dell'ISIS,
ha ordinato a tutte le moschee del Kosovo di predicare che la gente
offrisse assistenza materiale a "tutti
i credenti e fedeli fratelli", incitando così all'odio contro
la setta sciita dell'Islam.
Pare
verosimile, persino, che i reclutamenti si verifichino non solo tra i
figli degli
emigrati
nati in Occidente, ma anche tra noi autoctoni, per un complesso
procedimento psicologico analizzato d un editorialista de IL FATTO QUOTIDIANO, Dr. Marco Venturini, nell'agosto 2014 che conclude
dicendo: “Il terrorista appare più forte del nostro governo, il
quale agisce in modo incerto, in ritardo, attendendo autorizzazioni e
viene sorpreso in casa propria, nei suoi luoghi simbolo”
A
conferma delle sue ipotesi, ecco il caso di Maria Giulia Sergio,
italianissima, convertita all'Islam nel giro di pochi giorni e ora
aspirante combattente ISIS, anzi, cito dal sito del CORRIERE DELLA
SERA, Dr. Gianni
Santucci, luglio 2015: la sua famiglia e quella dello sposo sono
“accusate a vario titolo di associazione con finalità di
terrorismo e di organizzazione del viaggio per finalità di
terrorismo".
A
parte la sorpresa di scoprire che, tra le tecniche di manipolazione
mentale attuate dall'ISIS e citate dal Venturini, ci siano quelle che
noi - NOI - occidentali attuiamo da decenni nel nostro marketing, e
tra le notizie manipolatrici metterei la furia iconoclasta e il reclutamento di leoncini, è interessante la constatazione di vuoto partitico, di incertezza
e ritardo governativo, tutti interstizi in cui si infilerebbe l'ISIS
a proprio vantaggio. Non sono sicura di dar torto al Dottor
Venturini, sentendomi suffragata anche dall'analisi di vacanza della
sinistra in Italia da parte del Dr. Slavoj
Žižek
che, su L'ESPRESSO di Febbraio 2015 afferma: “Se lo Stato Islamico
avanza è anche perché manca una vera sinistra”.
Slavoj
Žižek afferma anche che “l’ascesa
dell’ISIS è l’ultimo capitolo della lunga storia del risveglio
anticoloniale” e che affinché l'ISIS, come reazione fasulla e
mistificatrice alla pecca reale del liberismo, sia efficacemente
contrastata è che il liberismo si coalizzi fraternamente con una
sinistra rinnovata e radicale. “Questo è l'unico modo per
sconfiggere il fondamentalismo: togliergli il terreno da sotto i
piedi”.
Non
sono di sinistra, ma tendenzialmente di destra perché ambisco di
incarnare gli ideali del cavalierato a tutela della fasce più deboli
della nostra Società, però ben vengano uomini e donne di Sinistra,
riformata e radicale, con cui costruire una nuova Italia, coraggiosa
e felice!
Lo
stesso Slavoj
Žižek dice che il fondamentalista islamico in fondo ambisce agli
stereotipi di ricca mollezza di noi occidentali. Infatti uno di loro
ama farsi fotografare con vistosi Rolex al polso. Un'altra
terrorista, tale Hayat Boumeddiene, che dice di lottare contro la libertà sessuale degli
occidentali, appare sul web in bikini, a dimostrazione della presenza
– forse schizofrenica o forse intenzionale – di entrambi i
comportamenti in una medesima personalità.
Eppure,
sono spesso riportati dai quotidiani fatti di cronaca nera in cui si
enfatizzano come negativi certi valori erotici dell'Occidente: la
storia apparsa sulla versione online de IL MESSAGGERO di DONNE COME
OGGETTI SESSUALI BRUCIATE VIVE perché rifiutano “atti si sesso
estremo” è di Maggio 2015 e riporta altre nefandezze. Tratta di
schiave sessuali nella
città siriana di Raqqa, dove l'acquirente ne tiene con sé per
qualche mese, per poi sostituirle con altre più fresche. O quella di
una bimba di 9 anni rimasta incinta dopo essere stata stuprata
ripetutamente dai jihadisti. O quella ancora di una diciannovenne
tenuta in ostaggio, ammanettata e violentata a turno da diversi
combattenti. Tutti fatti verificati e denunciati da Human Rights
Watch (HRW)
Qui
trovate una sorta di cronistoria di corpi massacrati di bimbi rapiti
dall'ISIS e denunciati dallo HRW.
Essendo
filosofa, vorrei chiudere facendo mie le riflessioni del Dr. Peter
Sloterdijk circa la nostra mollezza in contrasto con la durezza
dell'ISIS. “L'Occidente può salvarsi solo con moralità e
disciplina”. Non è moralismo retrogrado, ma ricerca della
felicità. Da tempo ho notato nei gesti quotidiani di tutti noi la
decadenza occidentale nei rapporti reciproci. A partire dai Social
fino allo smartphone, siamo ad un passo dall'esercizio INGIUSTIFICATO
della violenza e della maleducazione, mentre siamo già incapaci di stabilire finanche un
contatto visivo col prossimo, essendo tutti a occhi bassi sui nostri
“cosi” a fare sesso virtuale. I nostri bimbi sono bombardati da pubblicità
idiotizzanti, mentre i figli dei musulmani guardano reti satellitari
senza pubblicità, dove i cartoni animati prevedono personaggi di
tutte le etnie che però parlano arabo, senza sottotitoli, come
invece si farebbe in Italia. Segno che nel loro genoma è già
scritto il senso di vittoria. Segno che noi in Italia abbiamo tanta
ignoranza da aver paura dell'altro. Alle parole chiave Moralità e
Disciplina del Dr. Peter Sloterdijk aggiungerei pertanto: Conoscenza.
Perché alla base della violenza ci sta l'ignoranza!
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