giovedì 16 luglio 2015

SESSO, ISIS, STRAGI, SINISTRA

Quante ESSE!
Vorrei provare a dimostrare la interrelazione tra Rivoluzione Sessuale, decrescita della capacità decisionale della partitica italiana, avvento dell’ISIS come reazione alla Rivoluzione Sessuale.

Ma non è detto che ce la possa fare, perché gli argomenti, presi singolarmente, sono già difficili di per sé. Ma mi ha colpito ciò che ha scritto il Dr. Michele Serra su VANITY FAIR , 8 luglio 2015, dal titolo: SI SCRIVE ISIS, SI LEGGE SESSO e anche lo scritto del Dr. Peter Sloterdijk apparso online su ESPRESSO-REPUBBLICA nel Maggio 2015, che teorizza circa la scomparsa dell'etica, della morale, verso una mollezza di costumi e di sentimenti.

E’ di poche settimane fa la notizia di una strage di europei su note spiagge turistiche del medio oriente. Rivendicata dall’ISIS, trentotto le vittime. L’analisi lucidissima e impietosa del Dr. Serra deduce che il Patriarcato Mondiale, quello più bieco, retrogrado, anacronistico, avrebbe trovato il suo braccio armato nell’ISIS. Come se l’ISIS, ammazzando turiste in bikini, promulgasse un ritorno alla morigeratezza nei costumi.
Però, tra le vittime della spiaggia, se ne contano solo 7 di nazionalità europea, come la belga, la tedesca e l’inglese. Quindi 31 erano arabi/tunisi ed è lecito supporre che la maggioranza di costoro sia stata musulmana. Perché ammazzare così tanti musulmani, quando l'intenzione era di castigare i costumi libertari degli europei? Se è vero ciò che dice LA STAMPA, cioè che L’azione sarebbe durata in tutto circa 20 minuti, nei quali il killer avrebbe avuto modo di tirare anche alcune granate, avendo cura di risparmiare i locali e colpire invece esclusivamente i turisti”, allora v'è da dedurre che il terrorista aveva mira ben scarsa. Qualcosa non torna. Non sono una complottista, ma sembra di scorgere un disegno sconosciuto ai comuni mortali come me. Questo però non è il luogo adatto per condurre siffatta analisi. Vorrei infatti tornare all'argomento che apre questo mio post.

Tanti elementi nelle nostre Società Occidentali farebbero pensare al ritorno del bieco Patriarcato grazie al supporto dell’ISIS. A partire dal suo codice-colore, il nero, colore della morte ma anche della rinascita. Scelto, pare, perché secondo la tradizione, Maometto si sedeva sotto uno stendardo nero ricavato dal velo della moglie Aisha per diffondere la parola ai suoi seguaci. Quindi un’egida nera per la diffusione della sua parola. O anche perché sotto una bandiera nera fu condotta la conquista di territori a parte dei mussulmani (ad esempio, proprio con questa bandiera si verificò l'avanzata degli Abassidi nell'Ottavo secolo, instaurando un califfato capace di unire gran parte del mondo allora conosciuto, dall'attuale Libia fino all'Iran): in massima sintesi, nero uguale conquista, religiosa e militare.

Altra prova indiziaria: il velo. Nel mondo islamico, e nel nostro, sta svolgendo la medesima funzione che ebbe la minigonna, sebbene all’opposto. Un capo d’abbigliamento volto alla provocazione, un emblema della rivoluzione sessuale dagli anni ’60 fino ad oggi, la minigonna. Mentre, per converso nelle società islamiche, un ritorno alla tradizione, alla sottomissione – direbbe qualcuno – dopo la parentesi laicista dei vari nazionalismi, il velo. Ma sottolineo, non solo nelle società islamiche: anche nella nostra, quasi volessero imporci usanze a noi non appartenenti.

Su vari periodici, spesso si legge di lotte a colpi di carta bollata tra alcuni dei nostri politici, nazionalisti e di destra, che vogliono conservare crocefissi e togliere veli, e attivisti islamici, che sostengono la tutela delle loro tradizioni morigerate. Poi c’è il sentire di certa sinistra che promulga la tutela dei diritti ad ogni costo per chiunque. Finanche la costruzione di Moschee, pur sapendo che in tali luoghi avvengono talvolta i reclutamenti dell’ISIS. Si moltiplicano sulla Rete testimonianze come questa del pentito Elassi Rihad, che parla di lavaggi del cervello tramite la visione di appositi video: (“la trappola è lì nella moschea, dove mettevano dei video, dalla mattina alla sera"). Sempre il Rihad: "Tra una preghiera e l'altra ci dicevano che in questa vita siamo condannati a morte e moriremo prima o poi perché dobbiamo morire, qui, in mezzo a questi porci che ci rubano il petrolio" Tutti messaggi finalizzati a fomentare odio, tanto da spingere le reclute a pensare che: "L'unica soluzione è morire, renderti utile morendo", secondo quanto riportato da LIBERO.

Addirittura, secondo IL GIORNALE versione online, in Marzo 2015, nel Kosovo del 2012 con l'inizio della guerra in Siria, la comunità islamica avrebbe ordinato a oltre 800 imam l'obbligo di insegnare i valori della Levante, altrimenti detto Terra di Sham, antico nome attribuito a Damasco. Questa comunità religiosa, rafforzata dal gruppo terroristico dell'ISIS, ha ordinato a tutte le moschee del Kosovo di predicare che la gente offrisse assistenza materiale a "tutti i credenti e fedeli fratelli", incitando così all'odio contro la setta sciita dell'Islam. 

Pare verosimile, persino, che i reclutamenti si verifichino non solo tra i figli degli
emigrati nati in Occidente, ma anche tra noi autoctoni, per un complesso procedimento psicologico analizzato d un editorialista de IL FATTO QUOTIDIANO, Dr. Marco Venturini, nell'agosto 2014 che conclude dicendo: “Il terrorista appare più forte del nostro governo, il quale agisce in modo incerto, in ritardo, attendendo autorizzazioni e viene sorpreso in casa propria, nei suoi luoghi simbolo”

A conferma delle sue ipotesi, ecco il caso di Maria Giulia Sergio, italianissima, convertita all'Islam nel giro di pochi giorni e ora aspirante combattente ISIS, anzi, cito dal sito del CORRIERE DELLA SERA, Dr. Gianni Santucci, luglio 2015: la sua famiglia e quella dello sposo sono “accusate a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo e di organizzazione del viaggio per finalità di terrorismo".

A parte la sorpresa di scoprire che, tra le tecniche di manipolazione mentale attuate dall'ISIS e citate dal Venturini, ci siano quelle che noi - NOI - occidentali attuiamo da decenni nel nostro marketing, e tra le notizie manipolatrici metterei la furia iconoclasta e il reclutamento di leoncini, è interessante la constatazione di vuoto partitico, di incertezza e ritardo governativo, tutti interstizi in cui si infilerebbe l'ISIS a proprio vantaggio. Non sono sicura di dar torto al Dottor Venturini, sentendomi suffragata anche dall'analisi di vacanza della sinistra in Italia da parte del Dr. Slavoj Žižek che, su L'ESPRESSO di Febbraio 2015 afferma: “Se lo Stato Islamico avanza è anche perché manca una vera sinistra”. 
Slavoj Žižek afferma anche che “l’ascesa dell’ISIS è l’ultimo capitolo della lunga storia del risveglio anticoloniale” e che affinché l'ISIS, come reazione fasulla e mistificatrice alla pecca reale del liberismo, sia efficacemente contrastata è che il liberismo si coalizzi fraternamente con una sinistra rinnovata e radicale. “Questo è l'unico modo per sconfiggere il fondamentalismo: togliergli il terreno da sotto i piedi”.

Non sono di sinistra, ma tendenzialmente di destra perché ambisco di incarnare gli ideali del cavalierato a tutela della fasce più deboli della nostra Società, però ben vengano uomini e donne di Sinistra, riformata e radicale, con cui costruire una nuova Italia, coraggiosa e felice!

Lo stesso Slavoj Žižek dice che il fondamentalista islamico in fondo ambisce agli stereotipi di ricca mollezza di noi occidentali. Infatti uno di loro ama farsi fotografare con vistosi Rolex al polso. Un'altra terrorista, tale Hayat Boumeddiene, che dice di lottare contro la libertà sessuale degli occidentali, appare sul web in bikini, a dimostrazione della presenza – forse schizofrenica o forse intenzionale – di entrambi i comportamenti in una medesima personalità. 

Eppure, sono spesso riportati dai quotidiani fatti di cronaca nera in cui si enfatizzano come negativi certi valori erotici dell'Occidente: la storia apparsa sulla versione online de IL MESSAGGERO di DONNE COME OGGETTI SESSUALI BRUCIATE VIVE perché rifiutano “atti si sesso estremo” è di Maggio 2015 e riporta altre nefandezze. Tratta di schiave sessuali nella città siriana di Raqqa, dove l'acquirente ne tiene con sé per qualche mese, per poi sostituirle con altre più fresche. O quella di una bimba di 9 anni rimasta incinta dopo essere stata stuprata ripetutamente dai jihadisti. O quella ancora di una diciannovenne tenuta in ostaggio, ammanettata e violentata a turno da diversi combattenti. Tutti fatti verificati e denunciati da Human Rights Watch (HRW)

Qui trovate una sorta di cronistoria di corpi massacrati di bimbi rapiti dall'ISIS e denunciati dallo HRW.

Essendo filosofa, vorrei chiudere facendo mie le riflessioni del Dr. Peter Sloterdijk circa la nostra mollezza in contrasto con la durezza dell'ISIS. “L'Occidente può salvarsi solo con moralità e disciplina”. Non è moralismo retrogrado, ma ricerca della felicità. Da tempo ho notato nei gesti quotidiani di tutti noi la decadenza occidentale nei rapporti reciproci. A partire dai Social fino allo smartphone, siamo ad un passo dall'esercizio INGIUSTIFICATO della violenza e della maleducazione, mentre siamo già incapaci di stabilire finanche un contatto visivo col prossimo, essendo tutti a occhi bassi sui nostri “cosi” a fare sesso virtuale. I nostri bimbi sono bombardati da pubblicità idiotizzanti, mentre i figli dei musulmani guardano reti satellitari senza pubblicità, dove i cartoni animati prevedono personaggi di tutte le etnie che però parlano arabo, senza sottotitoli, come invece si farebbe in Italia. Segno che nel loro genoma è già scritto il senso di vittoria. Segno che noi in Italia abbiamo tanta ignoranza da aver paura dell'altro. Alle parole chiave Moralità e Disciplina del Dr. Peter Sloterdijk aggiungerei pertanto: Conoscenza. Perché alla base della violenza ci sta l'ignoranza!



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