lunedì 16 febbraio 2015

FEMMINISMO NEL II VENTENNIO

L'era berlusconiana passa alla storia come IL II VENTENNIO, essendo il I quello dell'altro DUCE. Questo II tristo duce ha svilito e avvilito in tutti i modi politicamente possibili la figura della Donna, intendendola come merce di scambio.

L'italiano medio ha assistito (succube) al balletto delle poltrone del potere, assegnate a vallette, attricette, donnette senza altra arte che quella dell'attrazione sessuale. Bei corpi ben vestiti in eleganti e castigati tailleur, traballanti su tacchi a stiletto, come i dettami del ii ventennio prescriveva. Troppa importanza fu conferita al costume da Bunga Bunga, nessuna importanza fu data ai loro cervelli. Forti del potere conferito loro da anni di lotte femministe, quelle donne ritenevano che l'emancipazione fosse arrampicarsi su uno sgabello televisivo a mettere in mostra le gambe.

In Tv fu un rincorrersi di giornaliste scollacciate, botulinate, plasticate, protesizzate, a tal punto da indurre certa Lorella Zanardo a realizzarne un documentario che fece scalpore, IL CORPO DELLE DONNE.

Le ragazzine di quegli anni impararono ad odiare le femministe. Ne diedero per scontate le vittorie raggiunte con anni di lotta per strada, dalle prime suffragette che ottennero il diritto di voto femminile alle ultime che si batterono per il diritto di autodeterminazione. Da italiana media mi ribellai. Ricominciai ad interrogarmi su cosa significasse essere femminista e perché se ne fossero perse le preziose linee guida. Individuai il decadimento dei principi femministi negli atteggiamenti licenziosi del Premier che avrebbe dovuto invece dare un esempio specchiato.

Ma per recuperare il senso del femminismo, dovetti frequentare all'Ateneo Bicocca il corso DONNE, POLITICA, ISTITUZIONI creato e gestito dal Gotha del femminismo milanese, finanziato con Fondi Europei. Ne uscì una tesina che si trasformò in CORPI RIBELLI.


Femminismo oggi è UGUAGLIANZA NELLA DIFFERENZA, non solo parità dei diritti (e dei doveri). E' saper riconoscere le differenza tra generi, non solo sessualmente, ma anche di ruolo nella Società. Se l'Uomo è animato dal principio della Rottamazione, la Donna invece è guidata da quello della Cura. Essere femminista non significa essere frigida, lesbica o camionista, ma essere Donna DD, (come ha inventato un caro amico) ovvero Donna Doppia, con tutto il suo carico di Gioia, Femminilità, Intelligenza, Erotismo, Dedizione. Recuperare presso le ragazzine di oggi la Bellezza del Ruolo di DD deve diventare uno degli scopi primari nell'Educazione fin dalla scuola dell'Infanzia.

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