mercoledì 1 aprile 2015

PORNOGRAFIA DEL SENTIMENTO

Pur nella mia positivistica ingenuità, nell'ambito delle mie ricerche ed interviste, mi ero comunque accorta di quanto strettamente fossero correlati tre argomenti: violenza, sesso e sessismo. Tre parole dal significato ben distinto. Tre parole però interconnesse. Vediamo perché.

Violenza.
Sia essa di natura economica, verbale, fisica, psicologica, la violenza è sempre violenza e crea cicatrici. Nel corpo come nell'anima. Quelle dell'anima fanno più fatica a guarire. Il soggetto cerca di porvi rimedio per lenire la sofferenza. Come? Qualche volta con il:

Sesso.
Io stessa, per guarire dal male subito, mi sono rivolta non solo a psicologi, non solo ho condotto ricerche sui programmi TV, non solo ho intervistato decine di esperti e decine di donne maltrattate o uomini soggetti a violenze psicologiche, ma ho usato il sesso sicuro a perdifiato come modalità di recupero del benessere psicofisico defluito con il sangue del pestaggio. Ho scoperto in seguito che trattasi di scelta fatta spesso sia da donne che da uomini, uno per tutti il bel bruno peloso amico di una Drag Queen. Abituati dai Media ad avere Tutto&Subito, grazie a pochi click sull'app con GPS del nostro smartphone, abbiamo pronta una scopata vicino a casa, perdendo il gusto della conquista, del coltivare gli affetti, di imparare a conoscere gli individui nel profondo. Fino a sconfinare nel:

Sessismo.
Gli uomini e le donne violenti, tendono ad esserlo in ogni ambito, persino utilizzando le immagini per il proprio piacere sessuale. Cerco di spiegarmi. Ponendo l'ipotesi che gli individui in generale possano partire da fotografie non necessariamente pornografiche, ma anche solo di nudo artistico come stimolo per l'autoerotismo, un tale uso può essere definito improprio, ma non si tratta di un uso strumentalmente violento.

Tuttavia, vi sono persone che si eccitano solo guardando foto di bimb* svestiti, (siamo nella pedofilia), che acquistano prodotti di qualsivoglia natura solo se proposti da individui adulti poco vestiti (siamo nel sessismo), che raggiungono orgasmi tramite la violenza, anche solo di immagini di individui nudi e seviziati (siamo nella parafilia). Vi sono anche individui che sottostanno a queste violenze. Entrambe le tipologie, sono di persone violente che, in quanto tali, hanno perso o mai raggiunto i filtri necessari al vivere sociale, soggette a devianze. Devianze sempre più accettate dalla Società, arrivata a disconoscere il sentimento, l'affetto come base per il sesso. Siamo stati diseducati ai sentimenti. Se per pornografia si intende tutto ciò che del corpo senziente è fatto a pezzi, allora siamo nella Pornografia del Sentimento.
Già anni fa, condussi una ricerca iconografica sulla recrudescenza delle violenze praticati ai minori e la presentai ad un convegno B.A.C.A., dimostrando la tesi che noi stessi genitori alimentiamo la pedofilia, inconsapevolmente. Ayzad dice che non è inconsapevolmente.

E qui mi ricollego all'incontro di stamane, con un giornalista 45 enne dal nick Ayzad, studioso di sessuologia, organizzatore di feste particolari e specialista di sesso insolito. Ne cura un blog, che seguo perché non solo fa uso di arguzia, ma anche di ironia quale ottima medicina per i mali del mondo. Di sé dice che è un sadico e ne sciorina la definizione psicoanalitica, lasciandomi di stucco. Definizione da manuale che non saprei riprodurre senza ricorrere a Madre Wiki. Lascio a voi il compito di farlo, ma ha qualcosa a che vedere con la fase anale dell'infanzia.

Se non fosse il porcellone che è, l'avrei scambiato per un pretino. (Questa è un'affermazione provocatoria e sarcastica: la scrivo apposta perché so che leggerà e riderà di gusto). Sempre in nero, con la pancetta tipica della vita abitudinaria, un uomo banale nell'aspetto, ma non nella testa, incarna il sogno di ogni italiano medio. Infatti vive sotto lo stesso tetto con due donne bisex masochiste, conducendo un ménage à trois d'amore e di sesso connaturati uno all'altro. Una vera e propria Trinità dell'Amore (ancora il pretino).


Quando gli chiedo se ha figli, risponde: No. Obietto che i figli sono il nostro passaporto per l'Eternità. Ma lui risponde che nel suo caso si tratta di egoismo. Temo tuttavia sia una maschera per occultare l'incapacità di dedizione verso un piccolo essere indifeso. Lo so, sadismo è dedizione, ma sono convinta che un infante non ne gradirebbe le sfumature. Essendo Ayzad sadico, forse è meglio così, per la prole mancata. Ma la mia è solo analisi psicologica da Settimana Enigmistica. Siamo open mind, lui più di me. Ci intendiamo benissimo con il linguaggio osceno senza scandalizzarci. Mi propone di creare un intervento ad hoc sul rapporto Violenza/Sesso per un prossimo convegno BDSM. Questo è un post di primo approccio all'argomento.

Nessun commento:

Posta un commento