mercoledì 13 gennaio 2016

CHI HA PAURA DI SPOSARE FRANCA VIOLA

Il titolo riprende la domanda rivolta agli uomini intervistati ai tempi del delitto consumato ai danni di Franca Viola, allora pubblicamente svergognata e minacciata dalla mafia. Per introdurre Franca Viola, una donna semplice e bella che causò una rivoluzione copernicana in ambito legislativo, ho preferito lo shock di Franca Rame ed il suo monologo sullo stupro, così che percepiate cosa significhi per una donna subire la violenza sessuale.Chissà se gli uomini, dopo la visione dello stupro di Franca Rame, pensano le stesse parole di Celentano ...

Perché ho parlato di rivoluzione copernicana? Perché grazie a Franca Viola lo stupro è passato da reato contro la morale a reato contro la persona. Questa modesta signora del Sud Italia reagì alla fuitina con la denuncia del suo stupratore/pedofilo, nel 1965, in Sicilia. Una quadruplice vittoria, se anche consideriamo l'anno, il luogo e le consuetudini radicate. A quei tempi, infatti, per costringere i genitori al matrimonio, i fidanzati fingevano il rapimento della futura sposa, si nascondevano consumando l'atto sessuale, poi si rappacificavano coi genitori, promettendo il matrimonio per mezzo della paciata (parola ignobile). Lo stupro era così condonato, i reati estinti anche per i complici, come previsto ex Art 544 C.P. di quel tempo.

La signora Franca Viola, allora quindicenne, si fidanza ad un uomo più adulto di lei, condannato per mafia. Quando Bernardo Viola, il padre di Franca, ne scopre l'appartenenza ad una famiglia mafiosa, annulla il fidanzamento, allontanando il giovanotto.

Si chiamava Filippo Melodia, (sebbene la tentazione fosse di lasciarlo in sordina, ha prevalso infine il bisogno di URLARE il nome del criminale, perché chi compie simili delitti, non ha diritto d'oblio!) era nipote di Don Vincenzo Rimi, capomafia dell’Alcamo degli anni ’60, alleato di Gaetano Badalamenti, che fece uccidere Peppino Impastato.

Dopo un breve periodo in Germania, il Melodia torna all'attacco con azioni da criminalità organizzata contro il Viola. Vigneto e casolare bruciati per rappresaglia, gregge di pecore a pascolare nel campo di pomodori, una pistola puntata alla tempia: Chista è chidda che scaccerà la testa a vossìa!Poi il Melodia rapisce Franca, coadiuvato da altri numerosi compari, come fosse proprietà sua.

La violenta.

Tutto il paese tace. Dopo nove giorni, Franca torna nella società civile, liberata: Lasciatelo stare, lui è già mio marito, sono le sue prime parole, forse essendo ancora assoggettata alle siciliane consuetudini. Ma saranno le uniche che le si sentiranno pronunciare, perché Filippo Melodia sarà arrestato. Franca non sposa il Melodia, rifiutando di fare ciò che tutti si sarebbero aspettati. 

Lo denuncia invece per stupro, aiutata e sostenuta dal padre Bernardo, che si costituisce parte civile. Un anno dopo, il suo violentatore subisce la condanna per sequestro di persona e violenza sessuale, come pure altri 6 suoi compari perché complici. Quarantatré anni di condanne per 7 persone.

Bernardo Viola è il primo che vuole salvare la figlia dalle ingiuste imposizioni della legge italiana e quelle ancora più ingiuste delle consuetudini sicule.Il secondo è l'amico d'infanzia Giuseppe Ruisi che la sposa due anni dopo, ricevendo un telegramma di congratulazioni dall'allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, accompagnato da un biglietto ferroviario aperto da parte del Ministro dei Trasporti Oscar Luigi Scalfaro come dono di nozze. L'udienza privata da Papa Paolo VI corona la fortunata concatenazione di eventi.

La signora Franca Viola assurge così a personaggio simbolo del progresso e della crescita civile d'Italia e della emancipazione delle donne. Come lei, altre in seguito rifiuteranno le nozze riparatrici.L'8 marzo 2014, in occasione della festa della donna, Franca Viola è insignita al Quirinale dell'onorificenza di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la motivazione: "Per il coraggioso gesto di rifiuto del matrimonio riparatore che ha segnato una tappa fondamentale nella storia dell'emancipazione delle donne nel nostro Paese".

A lei sono stati dedicati il film LA MOGLIE PIU' BELLA di Damiano Damiani del 1969, con Ornella Muti e Alessio Orano.

Le fu dedicata anche la canzone scritta e musicata dal cantastorie Otello Profazio e Ignazio Buttitta “LA REGINA SENZA RE”.Dopo lo stupro di Franca Rame, ascoltate questa bella ballata mentre leggete della Signora Franca Viola. Ne proverete il giusto sentimento di rivalsa e vittoria.E anche il libro ‘NIENTE CI FU’ (ed. La Meridiana), di Beatrice Monroy che ne racconta la storia.

Nel Codice Penale, ex Art. 587 (conosciuto come delitto d'onore) si leggeva: Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.

Invece, all'Art. 544 (conosciuto come matrimonio riparatore): Per i delitti preveduti dal capo primo e dall'articolo 530 (violenza sessuale), il matrimonio, che l'autore del reato contragga con la persona offesa, estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l'esecuzione e gli effetti penali.

Solo nel 1981 si avrà finalmente l'abolizione di questi due articoli di legge che di fatto autorizzavano la violenza sulle donne. Queste leggi si fondavano nell'essenza su due termini: ONORE&IRA, perché la mentalità corrente da cui erano generate, avvertiva disonore se una donna di famiglia, fosse ella figlia, sorella, moglie o madre, consumasse un rapporto carnale non legittimato da matrimonio. Pare superfluo dire che tale sentimento traeva incarnazione dogmatica nella chiesa cattolica. Ira, perché la legge, presupponendo tale sentimento nello scopritore del rapporto illegittimo, glielo condonava o glielo sgravava. Come se la rabbia giustificasse un delitto.L'articolo 544 del codice penale sarà abrogato con la legge 442, emanata il 5 agosto 1981 a sedici anni di distanza dal rapimento di Franca Viola. Di sé, la signora racconta all'intervistatore Riccardo Vescovo: Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. Io l’ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori.5 AGOSTO 1981 viene abolito il matrimonio riparatore e tutto è partito da questa donna. Grazie Franca Viola!



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